Tutti pazzi di Ferzo Wines On The Road

Foto di Ivano D’Ortenzio

 

Con la terza edizione di Ferzo Wines On The Road abbiamo concluso il giro e conosciuto tutti i produttori delle 9 cantine che aderiscono al consorzio Codice Citra. Domenica 29 settembre ci siamo avventurati ancora una volta nel territorio della provincia di Chieti con il pulmino vintage di sempre, pieno di fotoamatori e blogger. Molti altri lo hanno seguito con i mezzi propri.

Grazie alla collaborazione tra Ferzo Wines, linea di Citra dedicata al canale Horeca, e la grande Community web Paesaggi d’Abruzzo abbiamo conosciuto altri piccoli produttori di vitigni autoctoni simbolicamente rappresentati dal ferzo, piccola parte della vela, che si uniscono nel buon vento.

Il pulmino Volkswagen di Francesco Sabatino. Foto di Pierluigi Valerio

Ma quante sono? Vigne a destra e vigne a sinistra, un po’ più su e poi ancora giù, se ne scorgono innumerevoli! Certo, siamo nella provincia che in Italia rappresenta un colosso per la vastità delle terre vitate, ma ogni volta riusciamo a scovare angoli nascosti e coltivatori custodi ancora di antichi valori.

Foto di Romano Paolini

E scopri anche che l’architettura contemporanea, quella che puoi inserire sui libri, la trovi non in città, ma qui, tra le campagne sperdute, a dare nuovo valore estetico e turistico al territorio. Le cantine, i nuovi centri di cultura e di incontro, nonché punti di riferimenti per l’economia locale. Proprio da una cantina di Lanciano, Rinascita Lancianese in contrada Iconicella, a nemmeno tre chilometri più a sud dal centro, è partito il tour del Ferzo Wines On The Road.

La cantina Rinascita Lancianese

 

L’Ucraina ci guardaTra di noi anche due blogger ucraine, Daria e Mila, innamorate della terra abruzzese e dei suoi prodotti. Racconteranno questa esperienza sui social.

i loro profili Instagram: https://www.instagram.com/daryadariyenko/
https://www.instagram.com/mila_zalevskih_muah/. Foto di Pierluigi Valerio

 

Gente laboriosa e determinata. La prima tappa l’abbiamo fatta a contrada Camicie, a 4 chilometri da Lanciano. Nella sua vigna ci aspettava Antonio Paolucci, persona gentile e determinata, produttore che conferisce alla cantina Rinascita Lancianese. Ha lavorato anche all’Einaudi, ma durante i suoi diversi lavori ha sempre coltivato la vigna per aiutare i suoi genitori. Oggi si definisce imprenditore agricolo, ma il contatto con la vigna non l’ha mai perso: “per me è sempre stata una terapia, soprattutto quando mi aiutava a dimenticare le tensioni quotidiane. È un lavoro che mi piace e mi aiuta a non abbandonarmi alla pigrizia. Lo faccio volentieri e con onestà, qualità che ha sempre ripagato. Investiamo centinaia di migliaia di euro l’anno perché vogliamo puntare sulla qualità e portare i vini abruzzesi a un livello alto”.

Antonio Paolucci. Foto di Ascanio Buccella

Ecco, quando attraversi questi paesaggi meravigliosi credi di stare dentro una favola. Oggi invece il mondo vitivinicolo abruzzese è diventato una realtà economica importante e consapevole: sono sempre più i coltivatori che si informano e studiano per alzare la qualità del vino.

Lo staff di Rinascita Lancianese. Foto di Ascanio Buccella

 

Gli enologi Luca D’Alicarnasso e Nicola Paolucci illustrano queste terre: “ci sono 12.500 mq vitati a Montepulciano. Martedì prossimo iniziamo la vendemmia. Questa è stata un’ottima annata, manca un po’ di produzione ma la qualità è elevata. I vitigni precoci hanno sofferto il freddo tardivo. Qui c’è una buona esposizione al sole e un’ottima biodiversità perché le terre circostanti non sono tutte vitate. Perciò c’è minore bisogno di trattamenti. Accanto ai vitigni storici Montepulciano e Trebbiano abbiamo riscoperto i vitigni autoctoni Pecorino, Cococciola e Passerina, quindi il periodo della vendemmia va dal 20 agosto al 20 ottobre”.

Paesaggio vicino il vigneto di  Paolucci. Foto di Ascanio Buccella

 

L’agronomo Dino Dell’Osa sottolinea il vantaggio della pergola abruzzese, l’allevamento tipico della vite: “la buccia del Montepulciano non deve essere esposta al sole, all’ombra matura meglio. La superficie fogliare è ampia e ben esposta, capace di creare un microclima ottimale per la maturazione dei grappoli. Non meno importante è la vivacità dei contadini”.

Pergola abruzzese. Foto di Ascanio Buccella

Tra una foto e l’altra finalmente arriva sotto la pergola di Montepulciano l’ora dello sdijuno, la merenda contadina abruzzese. Proprio quella che sembra contenere il segreto di lunga vita.

Berardino Caniloro. Foto di Ivano D’Ortenzio

E sicuramente ci siamo sentiti meglio dopo aver assaggiato i prodotti offerti dall’agriturismo Caniloro di Lanciano, socio della cantina: fagioli aquilani, “pizza scime” con aggiunta di soli olio e vino, pane con grano Solina prodotto dall’azienda e molito a pietra, caciotta vaccina frentana a latte crudo e due prodotti presidi Slow Food: salsicciotto frentano e ventricina del vastese conservati nello strutto. 

Salsicciotto frentano e ventricina del vastese. Foto di Ascanio Buccella

Qui degustiamo il Ferzo Abruzzo Passerina Dop Superiore. Affinamento in acciaio, colore giallo paglierino con riflessi dorati. Note di fiori bianchi e sentori agrumati. Bella spalla di acidità, un bianco che ci ha pulito la bocca. Di fronte a tanta bontà anche i fotografi hanno poggiato le fotocamere.

Foto di Ascanio Buccella
Il paesaggio di contrada Camicie. Foto di Ascanio Buccella

Anche l’occhio vuole la sua parte e per un po’ si può pure lasciare la penna.

Foto di Romano Paolini

Il vino e lo sport si intrecciano. Appagati riprendiamo il viaggio e arriviamo alla seconda tappa, in contrada Codavolpe. Ci troviamo nell’area di pertinenza della cantina sociale di Paglieta. Il proprietario Ettore Di Matteo porta con orgoglio il suo nome per essere un lontano cugino del leggendario allenatore di calcio Roberto Di Matteo, di origine di Paglieta, che nel 2012 vinse la Champions League alla guida del Chelsea.

Ettore Di Matteo. Foto di Romano Paolini

La sua azienda, a 130 m s.l.m. in una zona ventilata, è a conduzione familiare: 8 ettari di terra vitati, di cui 1,5 a Montepulciano. La buona escursione termica tra la notte e il giorno, sui 10° C per la vicinanza della Majella e del mare Adriatico, favorisce un buon grado zuccherino, migliore composizione fenolica delle uve, l’aumento delle caratteristiche aromatiche. Il terreno è misto con dotazione minerale. Più giù, verso il mare, si trovano i vitigni Pecorino e Trebbiano. L’azienda fa solo agricoltura integrata.

Foto di Ascanio Buccella

Siamo sotto una pergola di Montepulciano di una certa età e per questo preziosa. L’agronomo Antonio De Bosis è innamorato della vigna: “La produzione 2019 ha avuto un calo del 15-20%, ma la qualità è ottima grazie alle basse precipitazioni piovose e alla raccolta in un periodo di secca. Il nostro vino è l’espressione di un compromesso ideale tra la pianta giusta, il tipo di terreno e il clima. Questa pergola abruzzese di Montepulciano ha vent’anni e con il passare del tempo continua a dare il massimo dei risultati grazie alla riduzione della quantità prodotta. Sono chiamate in causa maestranze che si affinano con anni e anni di esperienza. Fare l’agricoltore è una missione che si migliora con corsi sulle tecniche di allevamento. In media produciamo 200 – 220 quintali di uva per ettaro l’anno, che si abbassa anche a 150 per i rossi. Su questa vigna, facciamo la scelta mirata del grappolo e selezione di quello migliore: a volte si arriva a dimezzare la produzione. Al momento ci sono 19 -19,5° Babo, ma c’è una potenzialità di 22° – 22,5° Babo perché l’annata lo permette. La carica polifenolica è ottima. C’è un ritorno alla pergola che conserva un perfetto equilibrio tra luce, copertura e giusta circolazione dell’aria”. 

Il vecchio vigneto. Foto di Ascanio Buccella
Foto di Ascanio Buccella

Inizia la vendemmia, i gesti si ripetono.

La vendemmia. Foto di Pierluigi Valerio
La vendemmia. Foto di Ascanio Buccella

Sotto questa pergola fotografi e blogger, dopo tante foto e interviste, fanno una pausa.  Il buffet è offerto dall’azienda agricola Di Matteo: pane e olio, pizza fritta, torta rustica, frittata con erbe aromatiche, “celli pieni”, pizzelle o ferratelle, tarallucci alla marmellata d’uva, dolce al vino fermentato. Questo piace a tutti e la signora ci dà la ricetta.

La tavola imbandita. Foto di Pierluigi Valerio

Per la prima volta nel tour viene fatto degustare Ferzo Teate, Montepulciano d’Abruzzo Dop del 2016, gradazione alcolica 14%vol.

Pina D’Eusanio. Foto di Romano Paolini

L’addetta alla comunicazione di Citra, Pina D’Eusanio, descrive questo vino: “Teate è una sottozona – pochi i Comuni che rientrano in quest’area -, la qualità è superiore. Si privilegiano le caratteristiche pedoclimatiche migliori, dove c’è più ventilazione e dove l’esposizione al sole è maggiore. Nel disciplinare è richiesta una certa gradazione zuccherina”. Vinificazione con lunga macerazione delle bucce a temperatura controllata. Il vino decanta in serbatoi di acciaio inox e invecchia in botti di legno. E dopo Pina ce lo versa come fosse un elisir.  Il colore ci incanta: un rosso intenso con riflessi violacei. Bouquet elegante con sentori di amarena e frutti di bosco, note di pepe nero, cacao e sapori balsamici. Equilibrio dei tannini tipici del Montepulciano, si percepisce anche la morbidezza. In molti chiediamo il bis.

Il paesaggio di contrada Fonte Grande. Foto di Ascanio Buccella

Dall’America in Italia. Riprendiamo il viaggio e lambiamo il cimitero inglese di Torino di Sangro: tra le vigne scorre la storia. Arriviamo nella contrada Fonte Grande di Arielli, che sembra di stare chissà quanti chilometri lontano. Il vento è insistente, il fresco è pungente. Siamo a 368 m s.l.m., sul crinale della collina. Da qui si domina la vallata adiacente, aperta e ventilata: da una parte la Majella, dall’altra la Costa dei Trabocchi. Gli inverni sono molto freddi e le estati calde. Il proprietario Berardino D’Alessandro è tornato dagli Stati Uniti nel 1983, all’età di 14 anni. Il padre emigrò da Crecchio e quando è ritornato ha acquistato 19 ettari di vigna a tendone: “Anche noi quest’anno abbiamo avuto un calo di oltre il 20%, con punte del 30%. I vitigni precoci hanno avuto problemi per la mancata apertura delle gemme, i rossi hanno avuto una crescita lenta, ma tutte le uve non sono state attaccate dai parassiti, perciò i trattamenti sono stati modesti e la qualità è ottima”.

Ci facciamo un giro nelle vigne insieme al vicepresidente e consigliere della cantina di Crecchio, Lorenzo Mancinelli: “zona asciutta, molto ventilata, tanto che l’uva a volte ha bisogno di irrigazione di soccorso. Il Montepulciano arriva a un ottimo grado zuccherino. Il terreno è drenante e misto a pietra”. Immaginiamo il carattere che questo terreno darà al vino.

Pic-nic in vigna. Qui ci aspetta Simona D’Alicarnasso, l’altra addetta alla comunicazione di Citra, per il Pic-nic in vigna. Gruppi di amici si accomodano sui plaid che ci hanno fatto trovare sotto la pergola di Pecorino, vendemmiato all’inizio di settembre. Intorno, altri vigneti di Passerina, Cococciola, Trebbiano e l’immancabile Montepulciano. Tutte le uve vengono conferite alla cantina di Crecchio. Il pranzo al sacco è offerto da Garrison Cafè di Lanciano.

Foto di Ascanio Buccella

Degustiamo un Ferzo Cerasuolo d’Abruzzo Dop Superiore. Affascinante color rosa ciliegia che in bocca stupisce: sensazione tattile da bollicina, quindi una bella acidità che gli dona freschezza e una piacevole bevibilità. I 13% vol. vengono appena avvertiti lasciando spazio alle note fruttate di ciliegia con un finale ammandorlato.

La ferrovia dismessa. Foto di Ascanio Buccella

Una pista ciclabile: il sogno di Lorenzo Mancinelli. Le vigne di D’Alessandro costeggiano i binari di una ferrovia dismessa, quella della Sangritana che partiva da Ortona, passava per Lanciano e arrivava a Castel di Sangro. In alcuni tratti sono ancora visibili paline e binari di inizio secolo. Mancinelli coltiva un sogno: che il percorso attraversato dalla ferrovia possa essere riconvertito in pista ciclabile: “la base è già tutta tracciata, bisogna solo togliere i binari”. In questo modo si potrebbe pensare a un turismo nuovo e sostenibile, che faccia conoscere le bellissime zone interne dell’Abruzzo.

La danza di Anna Anconitano. Foto di Pierluigi Valerio

Si suona e si balla in vigna. Nel frattempo, sotto la vigna e sull’aia sono iniziate le danze tradizionali abruzzesi  del laboratorio di Anna Anconitano. Un modo per ricordare la gioia che accompagnava la fatica della vendemmia, ma anche un’occasione per tutti di staccarsi dai ritmi frenetici della città.

Foto di Pierluigi Valerio
Foto di Romano Paolini

Una bella giornata rigenerante, in allegria e relax e con belle persone anche per l’amministratore della pagina Facebook Alessandro di Nisio. Paesaggi d’Abruzzo è uno dei canali più forti per la promozione del territorio e del turismo in Abruzzo.

Alessandro Di Nisio

Paesaggi d’Abruzzo sempre più social. Scambiamo due parole con Alessandro Di Nisio: “Continuiamo a raccontare il territorio cercando di fare cose che ci divertono pure, coinvolgendo persone attive sui social. Stiamo crescendo molto su Instagram – abbiamo raggiunto i 60 mila seguaci – un canale che sta diventando anche più forte, sia come target di età,  molti sono giovani, sia come qualità. Sono entrati a far parte della Community grandi fotografi. Avendo una base di Facebook  con 207 mila like eravamo avvantaggiati rispetto ad altri canali di promozione. Siamo i più seguiti anche su Instagram”.

L’anniversario di Paesaggi d’Abruzzo. “In questo ottobre Paesaggi d’Abruzzo compie 12 anni, quindi oggi brindiamo anche per l’anniversario. Per noi è una grande soddisfazione essere stati contattati da Citra per questa iniziativa. Si percepisce che dietro la promozione che facciamo sul web c’è un valore”.

Una foto per ricordare Ferzo Wines On The Road. Foto di Romano Paolini

Si torna a casa appagati, rilassati e soddisfatti. Bellissima giornata.